A CASA DI ANDREA APS
Statuto e regolamento
Gruppo AMA
Introduzione
Il lutto è una reazione dolorosa, ma naturale alla perdita. Rispetto al lutto perinatale vi è però un mancato riconoscimento a livello sociale e culturale, spesso viene negato o minimizzato e ciò lascia le coppie e le famiglie nella totale solitudine.
Da qui l’esigenza di creare uno spazio e un tempo, un luogo fisico e mentale in cui sentirsi riconosciuti come genitori, ascoltati e sostenuti.
REGOLAMENTO
- Il gruppo di auto mutuo aiuto è una risorsa della comunità, un luogo protetto e solidale, libero da giudizi e pregiudizi in cui le persone si aiutano vicendevolmente e mettono in comune la loro esperienza e sofferenza;
- caratteristiche importanti sono spontaneità e libertà : ogni partecipante è libero di parlare o semplicemente ascoltare;
- I valori fondanti il gruppo sono l’accoglienza, il rispetto, la fiducia la condivisione, la riservatezza la gratuità e il legame;
- l’accesso al gruppo è preceduto da un breve colloquio col facilitatore e/o un altro membro esperto del gruppo al fine di illustrarne il funzionamento e far emergere le necessità della nuova coppia/ persona;
- l’accoglienza avviene senza alcuna limitazione, discriminazione, impedimento o preclusione legate ad appartenenze religiose politiche culturali e orientamento sessuale;
- Possono usufruire del gruppo i genitori che hanno subito un lutto perinatale indipendentemente dalle modalità ed dall’epoca gestazionale in cui questo è avvenuto;
- il gruppo è composto da “pari”( persone in lutto) per cui la comunicazione è di tipo orizzontale;
- il gruppo si riunisce in modo continuativo con cadenza mensile per la durata di circa due ore, incontri ulteriori possono essere programmati dal gruppo in base a particolari necessità;
- vista la particolare condizione dei genitori in lutto il gruppo si definisce “aperto”, i partecipanti possono perciò entrare e uscire in qualsiasi momento;
- il gruppo collabora con le realtà socio sanitarie del territorio con spirito di integrazione;
- il gruppo accompagna i propri partecipanti attraverso un percorso di Self empowerment a recuperare un equilibro e relazioni significative all’interno del proprio contesto sociale, nel caso si evidenzino difficoltà maggiori, il gruppo propone di rivolgersi alla rete degli aiuti professionali;
- il gruppo si autofinanzia, ma può ricevere contributi purché non vincolino la propria autonomia e vengano investiti nella promozione dell’auto mutuo aiuto;
- nel gruppo possono essere presenti una o più persone con specifica formazione e competenza sull’ auto mutuo aiuto e la facilitazione dei gruppi per persone in lutto.
- il gruppo ama é un luogo che le persone in lutto attraversano svolgendovi il proprio percorso che ha caratteristiche specifiche e una durata assolutamente individuali, ma che deve comunque concludersi.
Il FACILITATORE all’interno del Gruppo AMA
Chi è?
È colui che ha la funzione specifica di favorire la relazione tra i partecipanti e la crescita del gruppo grazie a competenze e operazioni metodologiche che acquisisce con una specifica formazione.
È colui che deve sviluppare con il tempo nei partecipanti autonomia e non dipendenza ed ha un ruolo sempre attivo all’interno del gruppo non da attore, ma da “regista dietro le quinte”.
In Italia spesso il Facilitatore è un professionista (psichiatra, psicologo, terapeuta, sacerdote), ma un operatore professionista avrà difficoltà a staccarsi dal proprio ruolo professionale e l’AMA può trasformarsi in terapia di gruppo che è cosa diversa.
Il Facilitatore non è un terapista e deve centrare la sua attenzione e il suo lavoro su ciò che i partecipanti possono fare l’uno per gli altri.
Il Facilitatore è un partecipante alla pari.
Come esprime il suo essere nel gruppo?
- Ha fiducia nelle possibilità intrinseche del gruppo di crescere e trasformarsi
- Ha fiducia nei singoli partecipanti e nelle loro potenzialità
- Sa ascoltare e fa sì che le persone si ascoltino
- È empatico e promuove l’empatia tra i partecipanti
- È accogliente, non giudica e promuove nei partecipanti atteggiamenti, comportamenti, lin-guaggio non giudicando
- Deve aver elaborato personalmente il concetto di morte e perdita
- È in grado anche di parlare delle sue esperienze personali
- Preferisce essere testimone piuttosto che maestro
- Deve invitare ognuno ad esprimersi in prima persona con “IO”, evitare “consigli e soluzioni” agli altri membri
- Consente che tutti possano avere il loro spazio di parola durante gli incontri